- 14 Marzo 2020
- Posted by: Stefano Cavallaro
- Categoria: News studio
Nell’odierna mattinata (14 marzo 2020) è stato sottoscritto, tra Governo e Parti Sociali, il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” con il quale è stata data attuazione alle misure da adottare per la prosecuzione delle attività produttive previste dal Dpcm 11.03.2020.
Ad una prima lettura le misure previste dall’accordo sono il linea con quelle già suggerite con le nostre recenti circolari.
In particolare, al di là delle misure generali da adottare in ogni frangente della vita quotidiana (frequenti lavaggi delle mani, non frequentare luoghi affollati, evitare spostamenti se non essenziali etc.), con riferimento alla gestione delle attività lavorative, Vi ricordiamo:
-la necessità di limitare riunioni e trasferte ai soli casi indifferibili che non possono essere attuare con modalità telematiche, da remoto;
-la sospensione di reparti e funzioni aziendali non indispensabili per la prosecuzione delle attività produttive;
-il più ampio ricorso possibile allo smart working;
-la limitazione dell’accesso di terzi alle sedi aziendali ai soli casi indifferibili che non possono essere gestiti mediante collegamenti da remoto;
-l’attuazione delle misure volte ad evitare l’accesso a tutti coloro i quali manifestino evidente sintomatologia da infezione respiratoria e febbre;
-il contingentamento delle presenze negli spazi comuni per evitare assembramenti ed il mantenimento di una distanza minima di 1 metro.
La necessità di attuare tali misure è ribadita dall’accordo sottoscritto nell’odierna giornata che, tuttavia, ne introduce alcune ulteriori come: la possibilità di rilevare la temperatura corporea all’atto dell’accesso ai plessi aziendali (nel rispetto delle disposizioni in materia di privacy) e l’obbligo di mettere a disposizione detergenti idonei alla pulizia delle mani.
Il protocollo sembrerebbe introdurre un vero e proprio obbligo di sospendere ed annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate o organizzate.
Da ultimo, per quanto concerne i dispositivi di protezione individuale, sottolineiamo che – diversamente da quanto viene riferito, in queste ore, dai molti organi di informazione – stando al contenuto letterale del protocollo, non parrebbe che sia stato introdotto un generale obbligo di utilizzo di DPI (guanti e mascherine).
L’art. 6 del protocollo in commento, infatti, ribadisce che, lo trascriviamo testualmente: “l’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione è fondamentale e, vista l’attuale situazione di emergenza, è evidentemente legata alla disponibilità in commercio.
Per questi motivi:
a. le mascherine dovranno essere utilizzate in conformità a quanto previsto dalle indicazioni dell’Organizzazione mondiale della sanità.
b. data la situazione di emergenza, in caso di difficoltà di approvvigionamento e alla sola finalità di evitare la diffusione del virus, potranno essere utilizzate mascherine la cui tipologia corrisponda alle indicazioni dall’autorità sanitaria
c. è favorita la preparazione da parte dell’azienda del liquido detergente secondo le indicazioni dell’OMS (https://www.who.int/gpsc/5may/Guide_to_Local_Production.pdf)”
A tal proposito evidenziamo che, dalle informazioni divulgate dal portale del Ministero della Salute, risulterebbe che: “L’Oms raccomanda di usare la mascherina di protezione solo se si sospetta di aver contratto il nuovo Coronavirus e si presentano sintomi quali tosse o starnuti, oppure se ci stiamo prendendo cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus. L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani. Non è utile indossare più mascherine sovrapposte. L’uso razionale delle mascherine è importante per evitare inutili sprechi di risorse preziose.”
Solo qualora non sia possibile rispettare la distanza interpersonale minima di un metro – principale misura di contenimento dell’epidemia – e non siano possibili altre soluzioni organizzative, è comunque necessario l’uso delle mascherine e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc.) conformi alle disposizioni delle autorità scientifiche e sanitarie.